venerdì 28 marzo 2008

Discordia

Il deputato di estrema destra olandese Geert Wilders ha diffuso su internet il film "Fitna" (dall'arabo, discordia) dai forti contenuti anti-islamici, che ha scatenato fiumi di polemiche in Europa per il timore di rappresaglie da parte degli estremisti islamici. L'annuncio della pubblicazione del cortometraggio, della durata di 15 minuti, aveva provocato numerose minacce contro i Paesi Bassi nelle scorse settimane, e alcuni Paesi musulmani, come l'Iran o l'Egitto, avevano minacciato di boicottaggio economico l'Olanda, nel caso di messa in circolazione del film. La visione dura circa un quarto d’ora: si passa dai terribili fotogrammi sulla strage delle Torri Gemelle a quelle dell’attentato di Madrid alla stazione di Atocha. Ma nel collage di scene realizzato da Wilders c’è anche l’inquietante intervista alla figlia di una donna kamikaze, che mostra la bimba in tenera età già indottrinata, immagini di bambini coperti di sangue, immagini di donne sottoposte alla mutilazione dei genitali, fotogrammi di persone giustiziate, spezzoni di interventi di imam. Compare anche la famosa vignetta di Maometto col turbante-bomba, pubblicata due anni fa su un quotidiano danese e foriera di violentissime proteste in alcuni Paesi arabi: è la sequenza finale del film, con l’immagine del Profeta che sfuma e in sottofondo il fragore di un tuono. Poi un Corano e, mentre le immagini si dissolvono per l’ultima volta, il rumore di una pagina strappata. Una voce spiega che non è una pagina del testo sacro, ma dell’elenco telefonico: non spetta a me ma ai musulmani strappare le pagine che fomentano l’odio, si legge nella scritta che chiude il cortometraggio.
Devo dire la verità, mi hanno molto colpito sia il breve video, sia le polemiche legate ad esso, e soprattutto l'intervento del primo ministro olandese che ha cercato di non far pubblicare il filmato.

In buona sostanza, aldilà di quello che ciascuno di noi può pensare di qualsiasi religione, trovo inquietante che in Europa (e lo sottolineo, in Europa, non solo in Arabia Saudita o Iran) non si possa criticare l'Islam senza rischiare di essere ammazzati, come è accaduto all'altro regista olandese Theo Van Gogh.

E dirò di più, sono anche un po' stanco di sentire ripetere "ma quelli sono estremisti, la maggior parte dei musulmani sono moderati": se è vero, sarebbe bene che questi moderati, questa maggioranza silenziosa, facessero sentire invece forte e chiara la loro voce, condannando ogni forma di violenza, di minaccia, di disprezzo verso gli Ebrei. Oggi tacere vuol dire essere complici degli assassini e dei fanatici.

Consiglio a tutti la visione del video (sul sito www.liveleak.com ), ci obbliga comunque a riflettere.

1 commento:

blackbado ha detto...

Sono concorde sul fatto che è insopportabile che sia vietato criticare una religione oppure rischiare la vita, nel senso letterale del termine se lo si fa.
In questa contraddizione lacerante il cosidetto islam moderato dovrebbe trovare la forza per dire e per fare qualcosa. Il silenzio è, in questo caso piu che mai, assenso. E questa è la cosa più preoccupante.
Anche perchè in questo quadro le derive razziste e estremiste delle formazioni della destra occidentale trovano le loro giustificazioni perfette.
Un società multiculturale, una società dell'accoglienza basata sul reciproco rispetto si può costruire solo se c'è la volontà di tutti ad essere concordi sul alcuni valori di fondo.
Fra questi, la libertà di opinione e di critica, la liberta di poter dire male del papa e della Chiesa, o di anche di Komeini o dell'imam estremista, è un punto fondamentale.